Sunday, September 30, 2007



Here comes the translation for all of you who didn't understand anything of the Italian version, not in Swedish, as normal, but in English (!) To practise and to make my Uncle Roger proud of me :).


When one talks about wine it’s important to have an appropriate language that corresponds to the language of those who you’re talking to, otherwise it’s easy to end up in a conversation of confused nonesense. The classification of different tastes, fragrances, the visual view and the feel of the wine is quite a complex language. Professional institutions have elaborated these shared parameters by producing multiple schedules and scales for wine tasting.

Wine tasting starts with the visual sense and the distinction of how the colour appears in contact with light, or to put it simpler; it’s limpidity, transparency and tonality. The transparency and the limpidity have varying levels using precise names for a correct classification. The tonality of red wine can, for example, be distinguished as red violet, garnet or ruby red. If the wine is white, the colours to examine can be: paper white, greenish yellow or amber. Further more, the intensity and the vivacity of the colour are also important for establishing the precise shade.

Smelling the wine comes next and starts with the intensity, quality and complexity of the fragrance before clearly distinguishing it's nature. Classifying the nature of ta wines fragrance is a moment where the wine- taster has more freedom of expression. It’s in this phase you can hear words such as: "it smells of chocolate, liquorish, hay or leather", words that may seem out of context for untrained ears. A professional has to know how to classify different fragrances without passing the limited borders of the language of wine.



An interesting matter is that different grape varieties originally have their own typical characteristics in fragrance and taste. The Cabernet Franc could taste like green peppers, the Sangiovese like cherries and red fruits. Wines that have been aged in oak normally have a fragrance of vanilla and spices and so on.

After such a complex examination, the wine- taster already has an idea of what he/she is on his way to taste. The decisive test for many of us, the actual tasting, although secondary, not for this, less important. It’s in this phase one decides if the hard and soft components are in balance and therefore understanding if a wine is pleasing or not. As far as alcohol is concerned you can say that a wine is warm or light. The suppleness could be round or creamy and it's acidity distinguished as fresh. The tannins, that are present in red wines only, could be described ashard or astringent and for the body of the wine terms like robust, fleshy or lightare used.


Such a precision in the wine tasting procedure might (for some) seem too technical and objective and therefore loosing its original idea of pleasure. It’s true that the language of wine-tasting is important, but more for the professionals than for those passionate amateurs who would like to aquire a deeper understanding of wine and wine-making.

In modern society, we are not so used to activating our senses anymore and we need to learn once again how to examine, observe, smell and taste. The key is to open ones senses and start observing and examine to consider the wine- God Bacco’s favorite drink- for what it actually is: Wine is a product that through agricultural techniques and enological development presents itself, in its glass, as a genuine example of liquid culture.

Monday, September 24, 2007

Nel momento in cui si parla di vino è importante che ognuno partecipe della discussione ha un linguaggio che corrisponde a quello degli altri. Questo, per non confondersi e finire in una discussione senza senso. La classificazione dei diversi gusti, profumi, come il vino si presenta visivamente e in contatto con i sensori tattili è un linguaggio piuttosto complesso. Questi parametri comuni sono stati elaborati da enti professionali producendo diverse schede e scale di degustazione.

Un primo esame visivo distingue il modo in cui il colore si presenta in contatto con la luce, in altre parole, la sua limpidezza, trasparenza e tonalità. La trasparenza e la limpidezza hanno diversi livelli nominati in modo preciso per una corretta classificazione. Per quanto riguarda la tonalità del colore rosso, si può distingue tra un rosso violaceo, un rosso rubino e un rosso granato. Nel caso che il vino è bianco, i colori da esaminare sono per esempio: bianco carta, giallo verdolino o giallo ambrato. In seguito, l’intensità e la vivacità del colore sono anch’essi contrassegnati in modo di stabilire il colore esatto del vino.



Anche per l'’esame olfattivo sono usati termini precisi. Si tratta dell’intensità, la qualità e la complessità del profumo prima di procedere con la distinzione della sua natura. La classificazione della natura del profumo è il momento in cui il degustatore ha una più gran libertà. È in questa fase che si possono sentire parole come: sentori di cioccolata, liquirizia, paglia o cuoio, parole che per un orecchio principiante possono sembrare fuori luogo. Il professionista deve però saper classificare i diversi sentori entro un quadro non troppo vago.

Un fatto interessante è che i diversi tipi d’uva hanno d’origine i propri gusti tipici. Il Cabernet franc ha spesso un sentore di peperone verde, il Sangiovese, se giovane, di ciliegia e frutti rossi. Vini che hanno fatto una parte dell’invecchiamento in barriques di rovere francese, hanno normalmente un sentore di vaniglia e spezie e così via.

Successivo ad un esame talmente complesso il degustatore ha già un’idea di ciò che va ad assaggiare. L’esame che per molti di noi è quello decisivo, quello gustativo, ha così un posto secondario ma non, per questo, meno importante. È in questa fase che si decide se gli elementi duri e quelli morbidi sono in equilibrio e dunque capire se un vino è piacevole oppure non. Per quanto riguarda l’alcolicità si dice per esempio, che un vino è caldo o leggero. È possibile che la morbidezza Ë chiamato rotondo o pastoso e l’acidità si distingue come fresco. La tannicità, presente solo nei vini rossi, potrebbe essere duro o astringente mentre per il corpo si usano termini come robusto e carnoso oppure leggero.



Una tale precisione della degustazione potrebbe sembrare molto tecnico e poco soggettivo perdendo la sensazione originaria di piacevolezza. È vero che il linguaggio sia importante ma più per i degustatori professionisti che per il principiante appassionato che vuole avvicinarsi al vino.

Nella nostra società moderna non siamo più abituati ad usare i nostri sensi e bisogna riabituarci ad annusare, guardare, sentire e degustare. L’importante è aprire i sensi e pensare alla bevanda di Bacco come quello che in realtà è: un prodotto che attraverso le tecniche d’agricoltura ed enologia si presenta nel suo bicchiere come una porzione di cultura in forma liquida.

Wednesday, September 12, 2007

Sommaren har varit slitsam och mycket upptagen. Nagra sma ogonblick for vinsmakande har det dock funnits. De vinen jag minns bast, eftersom de lamnat ett spar i min sjal ar: Barolo riserva, Anforio 1999, Luenzo 2003, Cesani, tva helt otroliga viner. Luenzo ar gjord pa sangiovese och colorino druvor och har den dar typiska laskande smaken av korsbar men ar samtidigt valdigt rund i slutet. Garanterat ingen huvudvark dagen efter. Anforio ar kanske inte det absolut basta Barolon (100% Nebbiolo) som jag smakat men ar definitivt ett gott vin spm passar bra bade som meditationsvin efter maten och till en kottbit eller varfor inte en tonfisk-stek? Det ar ett komplext vin som visar alla de typiska barolo tendenserna: Ljus farg, stor och bred smak. Toner fran vaxtriket sasom ho men aven en sommar bukett av violer och hagg blandas med roda frukter och vanilj.